domenica 3 febbraio 2008

Restando in piedi a cavallo

Sulla sopravvivenza dell'arte equestre, con un video di coraggiosi superstiti (a Monte Carlo, tra l'altro).


Questa è la foto di una nuvola.
Ma a ben guardarla somiglia ad un cavallerizzo: personaggio che, al giorno d'oggi, è ormai più facile vedere in una nuvola che nella realtà. Quando, tra il 1760 e il 1770, i primi acrobati equestri creavano a Londra il circo come forma moderna, lo stare in piedi a cavallo era un atto di talento, curiosità, creatività e trasgressione, per tutto quello che la simbologia equestre poteva rappresentare nel più grande impero del mondo.

Questo è forse il motivo principale per cui poi nacque il circo.
Perchè la società accettava ed incoraggiava un linguaggio nuovo, di rottura con le altre forme e con un'estetica legata al proprio tempo. Non esisteva nessuna "tradizione".


Quando questa tradizione circense è stata creata, molti l'hanno esaltata fino a quando il cavallo è stato protagonista della società. Ma oggi alla puzza dello sterco preferiamo quella dei gas di scarico. Pazienza.
L'arte equestre comunque negli ultimi anni è rinata in decine di forme teatrali, spesso interessantissime, nei due emisferi: Zingaro, Cavalia e vari altri cloni. Nel circo di tradizione però il talento delle famiglie equestri è del tutto scomparso. Anche qui, i gas di scarico delle motociclette acrobatiche costano di meno, consentono numeri più facili da fare e piacciono di più ai ragazzini. Del resto dalla televisione al musical, si punta oggigiorno a praticità e sensazionalismo, mandando a farsi fottere arte e talento.

All'ultimo Festival di Monte Carlo, dove alla fine c'è sempre qualcosa di buono (e ci mancherebbe altro, almeno) ha avuto successo una famiglia ungherese, Richter, che ha ricreato un numero di acrobazia equestre d'altri tempi, forse l'unico che resta al mondo così articolato.
In basso potete vederne il video integrale.
Certo, quello che essi fanno si avvicina appena (anzi, neppure) a quanto ancora cinquant'anni fa facevano le grandi famiglie di cavallerizzi. Abbiamo avuto la fortuna di imbatterci spesso negli ultimi superstiti di dinastie quali Loyal, Cristiani, Caroli, Cumberland, Hanneford, Repenski, Zapachny e varie altre. Nelle foto e nei video di tutti questi nomi certi esercizi sono fatti completamente "a pelo" sul cavallo, e i loro numeri iniziano con complicate piramidi.
Ma non fa niente. Non è che oggi possiamo fare gli schizzinosi. I Richter sono comunque bravissimi; e in un'epoca in cui stare in piedi a cavallo non è più un atto creativo con la potenza che poteva avere quasi trecento anni fa.
Sempre meglio, però, che su una nuvola.


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