mercoledì 30 gennaio 2008

Nebbia









La nebbia al circo è quella che incontriamo quando arriviamo in un parcheggio di periferia. Dove vediamo un tendone tristemente circondato di carrozzoni, il cui fascino è castrato dall'asfalto e dal grigiore del luogo. Dove si intravede dal finestrino della biglietteria, nella luce opaca, la faccia rassegnata di chi sa che neanche stasera il circo sarà pieno. E che forse dovrà dire che c'è un "guasto tecnico" per poter mandare via le venti persone coraggiose che hanno affrontato la nebbia. Perchè neanche stasera ne vale la pena. Anche stasera è meglio evitare di esibirsi al freddo guardando negli occhi chi ha pagato trenta euro di palco ma si tiene il cappotto e alita nebbia, perchè non vale la pena sprecare la nafta del riscaldamento per venti persone. Perchè è comunque triste fare due numeri di meno per andare a dormire prima. Perchè non vengono più neanche con i tagliandi a tre euro dati al semaforo. Perchè è ormai Febbraio, Natale è passato e la gente di questi tempi non viene più. Perchè il circo lo sappiamo fare, ma non lo sappiamo vendere. Perchè in questa città manchiamo da tre anni, però non ci ricordiamo se per questa gente lo spettacolo era uguale, e forse non ci ricordiamo neanche che nome avevamo sui manifesti, l'altra volta, che c'era anche allora la nebbia. Perchè abbiamo perso la poesia e l'incanto di questo mestiere meraviglioso. Perchè ne abbiamo fatto una routine. Invece di fabbricare sogni, timbriamo il cartellino come quelli a cui dovremmo venderli, i sogni.

E intanto i sogni li fabbricano altri. E li vendono. E a Febbraio. E con la fila ai botteghini.



Nebbia è il titolo del nuovo spettacolo coprodotto da Cirque Eloize (Canada) e Teatro Sunil (Svizzera).
Lo spettacolo parla della gente del circo, delle sue facce e delle sue voci arcaiche, perse nel tempo. Di quando la nebbia era l'involucro di emozioni che portavano in giro e oggi non sanno dare più. Di quando gli artisti sapevano fare gli acrobati ma anche suonare, sedurre, cantare, incantare. Di quando per i circensi non era importante vincere le medaglie ma avere fantasia.

Nebbia arriva in Italia, e va pure parecchio in giro.
Ci sono dei numeri di circo splendidi, dei bei personaggi e anche una bella musica. Io forse non riuscirò a rivederlo perchè è un periodo che sto poco in Italia. Se qualcuno vuole, può mandare al blog le sue impressioni dopo averlo visto.
Ecco la tournée, e in fondo un video.


Tournée en Italie 2008

30 janvier au 3 février Teatro Modena, Genova

5 et 6 février Teatro Archimboldi, Milano

8 et 9 février Teatro Comunale, Pordenone

12 et 13 février Auditorium Europa, Bologna
16 et 17 février Teatro Politeama, Catanzaro
19 au 24 février Teatro Biondo, Palermo
29 février au 9 mars Teatro Donizetti, Bergamo


mercoledì 16 gennaio 2008

Il circo all'incrocio

“Penso che il circo sia ad un terribile incrocio.

I tradizionalisti devono togliersi dalla testa che gli animali possano avere un futuro.

E i nuovi circhi tentano di impressionare sé stessi, piuttosto che il pubblico”.

Gerry Cottle, ex direttore di circo.

domenica 6 gennaio 2008

Jean Baptiste


L'altra sera sembra che Jean-Baptiste Thierrèe, mentre inseguiva una bolla di sapone con il martello, sia ruzzolato giù dal palcoscenico di Modena.














Il pubblico ha pensato senza dubbio all'ennesima gag (prima di scoprire che la conseguenza è quella di due costole rotte).

Nonostante la cosa sia tutt'altro che divertente, non possiamo non pensare al surreale impatto dell'immagine.
Con i migliori auguri, ovviamente, al grandissimo clown.



sabato 5 gennaio 2008

Spettacolo dal Vivo: Spot

Il Ministero investe in spot per andarsi a vedere gli spettacoli in carne e ossa: ma il circo, di questi tempi, non è che sia meglio in tv?












Qualcuno avrà notato gli spot sullo spettacolo dal vivo in onda da Natale sulla Rai (e per tutto gennaio). Durano una trentina di secondi, e sono basati su un testimonial che, con più o meno prevedibili frasi a clichè ("l'opera è come la vita, va vissuta", "il teatro è come l'amore, meglio dal vivo") spinge la gente a lasciare il torpore delle case e ad andarsi a comprare i biglietti per qualche spettacolo. I testimonial sono Carla Fracci, Katia Ricciarelli, Giorgio Albertazzi, Tyron Colombaioni, Arturo Brachetti (a promuovere le loro rispettive categorie).
Gli spot sono bruttissimi.
Voglio dire sono fatti male, e non si capisce cosa siano. Se non avessi saputo prima dell'iniziativa, li avrei scambiati per la réclame di qualche serie in edicola su teatro o lirica.
Per conto della Presidenza del Consiglio li ha commissionati il Ministero dello Spettacolo, li ha realizzati la società Arcus, a sua volta fatti produrre dalla società teatroitaliano.com.
Lo so, sembra un gioco di scatole cinesi, ma è tipico dello spettacolo italiano quando ci sono i soldi (anche nel campo circense: e ne riparleremo. Eccome).
Comunque, l'unico spot che non abbiamo ancora visto è propro quello del circo. Se a qualcuno gli capita, ci faccia un fischio qui sotto dove c'è scritto "commenti" e ci dica cosa ne pensa. Se poi ce lo registrate, postiamo pure il video.
Riflessione finale: se qualcuno fosse sedotto dallo spot sul circo, uscisse di casa....al 20 per cento forse sarebbe soddisfatto. Ma per il resto, come evitare la malinconica trafila biglietti truffa-nomi falsi-riscaldamento spento-spettacolo misero-atmosfera squallida-animali tristi, etc.etc?
Contrariamente ai buoni propositi del Ministero, mi sa proprio che per il circo (fatte le dovute eccezioni) di questi tempi è meglio vederselo in televisione...

martedì 1 gennaio 2008

Questione di direzioni




















Si dice spesso che il "nouveau cirque" francese sia autoreferenziale e snob; che riguardi una élite limitata; che difficilmente esca dai propri confini; che debba quasi tutto ale sovvenzioni; che tenda più verso la danza che l'acrobazia, e troppo spesso scelga la frontalità.

Secondo noi è vero. Anzi, ci torneremo sopra presto.
Però ci sono anche le eccezioni. Una delle nostre preferite é il Collectif AOC: una delle poche troupes francesi del "nouveau" a fare spettacoli completi, ricchi, sperimentali ma senza noia, e a girarci per davvero il mondo con successo. Sono quelli che avevano fatto "La Syncope du 7" (con i dj sotto il trampolino che rimixavano in diretta i suoni delle molle).
L'ultima creazione, ancora in giro, si chiama "Question de directions" (nelle foto) e sta spopolando nel mondo. Visionario, ma ricco di tecnica.
E poi, appunto, c'è il recupero di un discorso sullo spazio rotondo, mentre la tendenza dei nuovi spettacoli acrobatici pare ormai la scena frontale.
secondo il Guardian di Londra, lo spettacolo è "una via di mezzo acrobatica tra David Lynch e Charlie Chaplin". Vabbè, un pò eccessivo: ma è bello quando si parla del circo riferendosi ad altri mondi dell'immaginario.

Ve ne lasciamo una goccia in video, qui sotto. Augurando, a chi fa il circo e a chi lo vede, un anno circense 2008 pieno di invenzioni, ricco di traiettorie sconosciute, e una porta spalancata sull'immaginazione. Che é l'unica cosa che serve al circo (il resto, viene da sè. Questione di direzioni).