Mentre i tendoni continuano più o meno a languire nel periodo che segue le feste natalizie, sono almeno i palcoscenici ad offrirci il meglio del nuovo panorama circense. Con un Febbraio affollatissimo. Dopo Eloize, Slava, il Soleil di “Delirium” e l’imminente ritorno del Cirque Imaginaire, diamo il benvenuto in Italia a quello che secondo noi merita solo un giudizio: il più grande di tutti.
Parliamo di James Thierrée che torna in Italia assieme alla propria troupe con la seconda delle sue tre creazioni:
Lo consideriamo il più grande genio della scena circense contemporanea. Perché?
Per il perfetto equilibrio tra virtuosismo e immaginazione. Poi perché sa avere una profondità estetica senza essere intellettualè né glamour, tenendosi prudentemente alla larga da etichette e “generi”. E perché è tra i pochissimi ad avere successo dall’Australia a casa nostra con un pubblico di tutte le età. E soprattutto perché è semplice, proprio come lo è la mamma Victoria e lo era il nonno, Charlie Chaplin. E in questo modo gli spettacoli di James sanno risultare, con la forza disarmante di un gioco infantile, più spettacolari del Cirque du Soleil, più creativi dei “nouveaux” francesi, più coinvolgenti di Eloize, più virtuosi di molti circhi classici. Ad esempio in Francia, James ha ottenuto un consenso popolare con molti meno mezzi e meno pretese di tutti quelli che credono di reinventare il linguaggio del circo.
A differenza di qualunque altra esperienza “contemporanea”, gli spettacoli di James hanno un segreto: un ritmo di tipo classico. Quel segreto antico che ti permette di tenere l’attenzione, di sorprenderti prima che tu possa annoiarti, di fare dello spettacolo un’esperienza di pancia e non di testa o di cuore, non cerebrale o sentimentalistico: un vero atto di amore.
E poi c’è il fondamentale virtuosismo. Questo ragazzo oltre ad avere delle doti straordinarie come autore, regista e visionario, ci regala lo spettacolo del proprio corpo: eccelle come attore, danzatore, acrobata, mimo, trapezista, clown come pochissimi altri. Qualcuno se lo ricorderà, con i suoi occhioni profondi, quando da bambino con i genitori si parcheggiava per alcuni giorni con la roulotte di fianco ai circhi italiani, imparando in pista dai vecchi maestri tutto quello che si poteva, dalla bicicletta acrobatica alle verticali. Per poi non diventare un impiegato della pista, ma un artista: cioè uno che, con le doti che ha acquisito, dà vita ai propri sogni e ai propri incubi.
Ma per il momento, non vi perdete per nulla al mondo questo capolavoro di circo, pantomima e danza. Sono tre veloci date italiane, chissa che non se ne aggiungano altre:
20-23 Febbraio Catania – Teatro Metropolitan
26/2-2 Marzo Torino – Teatro Grande Valdocco
7-9 Marzo Lucca – Teatro del Giglio
E di seguito, 5 posts 5 con estratti dello spettacolo:
3 commenti:
Dopo aver letto il post, ho subito cercato un biglietto per lo spettacolo.
L'ho visto ieri allo Stabile di Torino e sono ancora incantato dall'esperienza.
Grazie davvero.
Bello anche soltanto vedere queste immagini; bello sapere che tutto ciò c'è.
Grazie infinite per avermi provocato la curiosità.
Non ho perso l'occasione di farmi contagiare da questa magia: uno spettacolo “semplice” nei mezzi e allo stesso tempo davvero geniale, capace di impressionare l'anima con gesti ed immagini cariche di naturalezza e di intelligenza.
Era da tanto che non rimanevo così piacevolmente colpito e appagato.
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