Se si dovesse scrivere oggi in un dizionario la definizione di circo, quale sarebbe quella piu’ appropriata?
Tentiamo la nostra:
Uno spettacolo dal vivo articolato in varie esibizioni di abilità fisica, detti numeri, svolto generalmente in una pista circolare, ma anche diffusamente, nel corso dei secoli come nel panorama attuale, su una scena frontale. Gli spettacoli del circo hanno luogo sotto il tendone, in appositi edifici (circhi stabili), così come all'aperto o in sale teatrali regolari.
Le esibizioni rispondono a categorie di base (peraltro flessibili e combinabili) quali numeri aerei, acrobazia ed equilibrismo al suolo, giocoleria, comicità eccentrica e arte del clown, addestramento di animali e arte equestre, esibizioni di rischio.
Nella sua forma tradizionale novecentesca, il circo, definito nella lingua italiana anche circo equestre, si distingue per la caratteristica di comunità itinerante e per l'appartenenza dinastica dei propri componenti. Alla fine del XIX Secolo, con la definizione di nuovo circo si è legittimato il proliferare di numerose compagnie e spettacoli di provenienza e stile diversi dalla trasmissione familiare.
Il nouveau cirque ha tra le proprie basi il lavoro teatrale sul personaggio e un uso interpretativo e non dimostrativo delle tecniche circensi, legando queste alle forme d’arte contemporanee (danza, teatro, musica, poesia, arti plastiche) o a più diretti stimoli estetici e sociali del proprio tempo.
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