La nebbia al circo è quella che incontriamo quando arriviamo in un parcheggio di periferia. Dove vediamo un tendone tristemente circondato di carrozzoni, il cui fascino è castrato dall'asfalto e dal grigiore del luogo. Dove si intravede dal finestrino della biglietteria, nella luce opaca, la faccia rassegnata di chi sa che neanche stasera il circo sarà pieno. E che forse dovrà dire che c'è un "guasto tecnico" per poter mandare via le venti persone coraggiose che hanno affrontato la nebbia. Perchè neanche stasera ne vale la pena. Anche stasera è meglio evitare di esibirsi al freddo guardando negli occhi chi ha pagato trenta euro di palco ma si tiene il cappotto e alita nebbia, perchè non vale la pena sprecare la nafta del riscaldamento per venti persone. Perchè è comunque triste fare due numeri di meno per andare a dormire prima. Perchè non vengono più neanche con i tagliandi a tre euro dati al semaforo. Perchè è ormai Febbraio, Natale è passato e la gente di questi tempi non viene più. Perchè il circo lo sappiamo fare, ma non lo sappiamo vendere. Perchè in questa città manchiamo da tre anni, però non ci ricordiamo se per questa gente lo spettacolo era uguale, e forse non ci ricordiamo neanche che nome avevamo sui manifesti, l'altra volta, che c'era anche allora la nebbia. Perchè abbiamo perso la poesia e l'incanto di questo mestiere meraviglioso. Perchè ne abbiamo fatto una routine. Invece di fabbricare sogni, timbriamo il cartellino come quelli a cui dovremmo venderli, i sogni.
E intanto i sogni li fabbricano altri. E li vendono. E a Febbraio. E con la fila ai botteghini.
Nebbia è il titolo del nuovo spettacolo coprodotto da Cirque Eloize (Canada) e Teatro Sunil (Svizzera).
Lo spettacolo parla della gente del circo, delle sue facce e delle sue voci arcaiche, perse nel tempo. Di quando la nebbia era l'involucro di emozioni che portavano in giro e oggi non sanno dare più. Di quando gli artisti sapevano fare gli acrobati ma anche suonare, sedurre, cantare, incantare. Di quando per i circensi non era importante vincere le medaglie ma avere fantasia.
Nebbia arriva in Italia, e va pure parecchio in giro.
Ci sono dei numeri di circo splendidi, dei bei personaggi e anche una bella musica. Io forse non riuscirò a rivederlo perchè è un periodo che sto poco in Italia. Se qualcuno vuole, può mandare al blog le sue impressioni dopo averlo visto.
Ecco la tournée, e in fondo un video.
Tournée en Italie 2008
Lo spettacolo parla della gente del circo, delle sue facce e delle sue voci arcaiche, perse nel tempo. Di quando la nebbia era l'involucro di emozioni che portavano in giro e oggi non sanno dare più. Di quando gli artisti sapevano fare gli acrobati ma anche suonare, sedurre, cantare, incantare. Di quando per i circensi non era importante vincere le medaglie ma avere fantasia.
Nebbia arriva in Italia, e va pure parecchio in giro.
Ci sono dei numeri di circo splendidi, dei bei personaggi e anche una bella musica. Io forse non riuscirò a rivederlo perchè è un periodo che sto poco in Italia. Se qualcuno vuole, può mandare al blog le sue impressioni dopo averlo visto.
Ecco la tournée, e in fondo un video.
Tournée en Italie 2008
30 janvier au 3 février Teatro Modena, Genova
5 et 6 février Teatro Archimboldi, Milano
8 et 9 février Teatro Comunale, Pordenone
12 et 13 février Auditorium Europa, Bologna
16 et 17 février Teatro Politeama, Catanzaro
19 au 24 février Teatro Biondo, Palermo
29 février au 9 mars Teatro Donizetti, Bergamo
16 et 17 février Teatro Politeama, Catanzaro
19 au 24 février Teatro Biondo, Palermo
29 février au 9 mars Teatro Donizetti, Bergamo
1 commento:
Ho avuto il piacere di conoscere la compagnia del Cirque Eloize nel 2006 con lo spettacolo "Nomade" ...
Che dire...mi ricordo ancora adesso forti emozioni...una mescolanza di musica e acrobati saporita...musiche eccezionali...artisti e musicisti molto bravi...
Purtroppo ho perso "Rain" ... Il secondo capitolo della trilogia...
Ma ieri sera ho visto " Nebbia " ... ho trovato numeri buoni...musiche come sempre molto belle...artisti molto bravi...idee molto originali...
Ma l’ho trovato freddo...poco comunicativo...non si riesce ad entrare nello spettacolo...credo che in questo caso la "quarta parete" sia stata per me troppo forte...
Il capocomico ha citato il problema del confine tra finzione e realtà facendo l'esempio della rosa vera che è così bella da sembrare finta e della rosa finta che è così bella da sembrare vera.
Credo che questa frase riassuma quello che ho visto ieri sera... spettacolo troppo bello e perfetto per essere vero...
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